Un forte boato in mezzo all'Oceano, i motori che si scaldano e poi le stelle. Il satellite made in Italy Sicral 1b, realizzato dal gruppo Finmeccanica e dedicato alle comunicazioni militari, è stato messo in orbita oggi, lunedì 20 aprile, alle 10.16 ora italiana, con un giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Il lancio è avvenuto da una maxi-piattaforma marina dell'azienda americana Sea Launch, che dalla California ha solcato l'Oceano per portarsi all'altezza dell'Equatore, a circa 1.400 chilometri a Sud delle Hawaii, dove ha gettato l'ancora a 154 gradi di longitudine Ovest. Da questa posizione il satellite verrà portato in orbita a 36mila chilometri da un razzo-vettore messo a punto da americani, russi e ucraini. L'evento è stato seguito in Italia dal Centro alti studi per la Difesa, per un progetto del valore complessivo di 350 milioni di euro: 170 messi dal ministero dello Sviluppo, 100 dalla Difesa e i rimanenti 80 milioni investiti dal gruppo guidato da Pier Francesco Guargaglini attraverso Telespazio.
Questo satellite, costruito tra Roma e Torino e testato a Cannes, è il secondo del programma Sicral (Sistema italiano per comunicazioni riservate ed allarmi): un cubo di due metri e mezzo di lato del peso di tre tonnellate che ha richiesto quattro anni e un milione di ore di lavoro. Un iter non privo di difficoltà, superate grazie all'ingegno di un gruppo qualificato di oltre 250 tecnici italiani. Problemi che hanno fatto slittare di quasi tre mesi la data del lancio, inizialmente fissata al 24 gennaio, a causa di un guasto a una delle componenti elettroniche del "cubo". Per quanto riguarda la ripartizione delle competenze, Thales Alenia Space ha curato la progettazione del sistema e la costruzione del satellite mentre Telespazio è stata responsabile dei servizi di lancio e della fase di messa in orbita. Al termine delle operazioni di verifica del corretto posizionamento del satellite, il Centro del Fucino (L'Aquila), storico quartier generale di Telespazio non toccato dal terremoto, trasferirà le attività di controllo alla base militare di Vigna di Valle (Roma).
Dal punto di vista tecnico Sicral 1b, che può contare su un sistema di propulsione targato Avio, verrà utilizzato per le comunicazioni militari, garantendo la compatibilità con i network della sicurezza pubblica e dell'emergenza civile e lavorando su tre bande di frequenze: Ehf (20-44 Ghz), Uhf (260-300 Mhz) e Shf (7-8 Ghz). L'ultimo nato in casa Finmeccanica estende le capacità del primo Sicral, lanciato nel febbraio del 2001 dal centro spaziale di Kourou, nella Gujana francese, e rimarrà in servizio per tredici anni. Fornirà quindi servizi di comunicazione tattica e strategica abilitando le connessioni tra mezzi terrestri, navali e aerei. Inoltre in base agli accordi firmati cinque anni fa dai ministri della Difesa di Italia, Francia, Gran Bretagna e dall'Alleanza Atlantica, il Sicral 1b metterà a disposizione circa il 20% della sua "potenza" alle forze della Nato.